Sersale

Visita insieme a noi Sersale, in uno scenario naturalistico tipicamente montano che tuttavia riserva delle sorprese straordinarie. Un’area di grandissimo interesse paesaggistico ed escursionistico, che trasporta il visitatore in un contesto molto simile a quelli d’oltre oceano.

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Parlare di Calabria significa, quasi sempre, parlare di scenari naturalistici mozzafiato e questo è il caso di Sersale, un borgo di circa 5000 abitanti, situato nell’area presilana del catanzarese che, con i suoi 800 metri di altitudine, gode di un panorama davvero unico che abbraccia il litorale ionico, da Capo Colonna a Punta Stilo.

Sersale è immerso in uno scenario naturalistico tipicamente montano che tuttavia riserva delle sorprese straordinarie. Addentrandosi nella natura incontaminata che circonda l’abitato, infatti, ci si imbatte nel canyon Valli Cupe, unico in Europa per le sue caratteristiche. Un’area di grandissimo interesse paesaggistico ed escursionistico, che trasporta il visitatore in un contesto molto simile a quelli d’oltre oceano.

Valli Cupe custodisce specie floristiche e faunistiche uniche e di altissimo valore, stupisce con le sue incantevoli cascate e lascia senza fiato con i suoi panorami da godere in cima alle gole e ai dirupi o dall’interno degli stessi, che scendono a strapiombo per centinaia di metri formando delle suggestive gallerie.

Partendo da Sersale e percorrendo circa 10 km in risalita verso la montagna, ecco che si raggiunge la sommità dell’altopiano della Sila piccola. Ma Sersale non è solo montagna. Infatti, anche questo borgo presenta la stessa caratteristica che si estende a tutta la regione, ovvero la possibilità di passare dalla montagna al mare nell’arco di una sola giornata. Solo 15 km di distanza, infatti, separano il borgo di Sersale dal mare.

Per quanto riguarda le sue origini, bisogna fare riferimento a ciò che accadde nel XVII secolo, quando un gruppo di dodici coloni provenienti da Serrastretta decise di creare un casale sulle terre di proprietà della nobile famiglia Sersale, proveniente da Sorrento. L’atto notarile con cui si decretò la nascita del borgo è datato 1620.

Preso il nome del barone che ne permise la nascita, il villaggio si sviluppò rapidamente, sotto l’egemonia delle varie famiglie che si susseguirono dopo i Sersale. Dopo l’abolizione del feudalesimo, verso la fine del XVIII secolo, fu elevato a comune autonomo.

Il centro storico di Sersale è molto suggestivo, con le sue stradine lastricate, strette e tortuose che, a tratti, lasciano il posto a slarghi e cortili abbelliti dai suggestivi portali di antichi palazzi signorili. E poi abitazioni antiche, suoni e odori d’altri tempi si mescolano alle visioni degli affascinanti luoghi di culto, testimoni anch’essi di un passato ormai lontano.

Tra di essi segnaliamo la Chiesa Madre, che sorge al centro del paese, con la sua suggestiva facciata neoclassica e il portale sormontato da statue. Ad essa adiacente è la chiesa dell’Immacolata, che custodisce al suo interno l’altare ligneo policromo e la statua lignea dell’Immacolata, opere di uno scultore ignoto risalenti al 1600. Degna di nota è anche la chiesetta rurale di San Pasquale, che un tempo era annessa al convento dei frati Cappuccini ed è stata restaurata dai cittadini che hanno voluto la facciata in pietra, senza intonaco.

Anche la gastronomia costituisce senza dubbio un’attrattiva del luogo. L’elemento principe delle pietanze tipiche di Sersale e di quelle presilane in genere è il fungo, abbondante e di numerose varietà. Altre prelibatezze sono i numerosi prodotti caseari quali: provole, ricotte, scamorze, butirri, formaggi pecori­ni o misti. Un altro fiore all’occhiello della tradizione culinaria locale è costituto dalla lavorazione della carne suina, da cui si ottiene una gustosa varietà di insaccati.

di Angela Rubino | 30 settembre 2016

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