Sant'Andrea Apostolo dello Ionio
Scopri insieme a noi Sant’ Andrea dello Ionio, incantevole territorio che si configura come uno dei luoghi simbolo della sintesi tra la cultura occidentale e la tradizione religiosa di matrice orientale.
Leggi TuttoIl fascino misterioso della terra di Calabria trova uno dei suoi esempi più eloquenti in Sant’ Andrea dello Ionio, incantevole territorio che si configura come uno dei luoghi simbolo della sintesi tra la cultura occidentale e la tradizione religiosa di matrice orientale. Il centro abitato sorge sulle colline di Maddalena, Lipantana e Cerasia, ad una altitudine di 330m s.l.m.. Sulla costa si trova poi Sant'Andrea Marina, un agglomerato nato in epoca più recente.
Il borgo, situato sulle colline, vanta una storia millenaria e ricca di straordinari episodi la cui eco, si tramanda fino ad oggi, tra storia e leggenda. Secondo le ipotesi di alcuni storici, la fondazione del paesino avvenne alla fine del X secolo, ad opera di genti di origine greco-bizantine costrette ad abbandonare un casale e un monastero posti nei pressi del fiume Assi, nel territorio di Monasterace, a causa delle incursioni saracene e normanne. Il casale si chiamava Sant'Andrea Apostolo sull'Assi.
I fuggitivi, insieme ai Basiliani del cenobio di San Nicola, diedero origine ad un altro casale e lo chiamarono Sant'Andrea Apostolo dello Ionio. Esso apparteneva al territorio di Badolato.
Nel 1044, con l’arrivo dei Normanni in Calabria, anche Sant’Andrea passò sotto il loro dominio e l’importanza del territorio crebbe con la creazione, da parte dei Certosini, della Grancia della Certosa di San Bruno, che divenne il centro della vita sociale del casale.
Il termine “Grancia” indica un fabbricato dipendente da una certosa che aveva soprattutto il compito di provvedere alla fornitura di generi alimentari, in primo luogo il grano, per i monaci dell'ordine. Generalmente la struttura era costituita da un grande cortile con, da un lato le abitazioni e dall’altro le stalle, i magazzini e le officine. Quasi sempre vi era annessa anche una piccola cappella, che nella fattispecie, divenne la prima chiesa matrice di Sant'Andrea, dedicata a Santa Caterina di Alessandria d'Egitto.
Nel 1193 la grangia di Sant'Andrea, passò ai Cirstencensi. La decisione fu presa dal Papa, in seguito alla perdita dei valori morali da parte dei Certosini causata dall’importanza politico-economica della Certosa. Fu Leone X a restituire la Grancia della Certosa di Serra San Bruno ai Certosini nel 1513. Passarono poi circa tre secoli prima che essi perdessero tutti i loro possedimenti, quando Gioacchino Murat, nel 1808, soppresse la Grancia della Certosa di Serra San Bruno.
Oltre alla grangia, a narrare il territorio di Sant’Andrea e le sue vicende storiche, contribuiscono anche i resti dell’imponente castello edificato probabilmente tra il tra il 1532 e il 1537, ad opera del feudatario Toraldo di Ravaschiera. Fu l’imperatore Carlo V a commissionare la costruzione di una serie di fortificazioni costiere per far fronte alle continue incursioni dei saraceni.Oggi, rimane soltanto una delle quattro torri che componevano il maniero e sulle sue rovine è stata edificata la chiesa madre. Tra gli edifici più antichi che contribuiscono a conferire fascino allo scenario urbano, si segnalano Palazzo Damiani e Palazzo Scoppa.
Numerose sono anche le chiese, suggestive testimoni di un lungo passato segnato da straordinari eventi legati al mondo religioso. Tra di esse segnaliamo: la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, dedicata al patrono del paese, il cui culto era di origine greca e si era diffuso nell'area di Monasterace e Badolato ad opera dei Basiliani. All’interno della basilica è custodita un’antica statua del Santo che nell’ottocento sarebbe stata protagonista di un episodio leggendario. Pare che i francesi, nel 1806 avessero compiuto devastazioni nel casale di Sant’Andrea e giunti nell’omonima chiesa, cercarono di gettare la statua in un burrone, ma non ci riuscirono poiché improvvisamente essa era diventata pesantissima. Allora un soldato, arrabbiatissimo, tolse gli occhi alla scultura. In seguito essa fu riparata e, tuttora, si trova sull'altare e viene portata in processione due volte all'anno.
Degna di nota è anche la chiesa di Tutti i Santi, detta anche di Santa Caterina d’Alessandria risalente al 1114. Essa fu fondata dai Certosini nei pressi della Grangia ed oltre ad essere la prima chiesa matrice di Sant'Andrea, fu anche fu la prima chiesa di rito latino in quel territorio.
Risalirebbero al IX – X secolo anche la chiesa di San Nicola di Cammerota, costruita dai Basiliani e le cui rovine rivelano una squisita commistione fra tratti bizantino-normanni e influssi arabi e quella dell'Assunta al Campo, edificata nei pressi del torrente Salubro, proprio nel luogo in cui, secondo una leggenda, fu ritrovato un quadro della Vergine.
Ad epoche più recenti sono datate la chiesa di Santa Maria in Arce, del 1629 e la cappella di Palazzo Scoppa. Quest’ultima fu edificata in occasione dei lavori di restauro e ampliamento della Grancia voluti dal barone Pier Nicola Scoppa dopo che ebbe acquistato la Grancia e il suo territorio nel 1806, dopo la confisca dei beni degli ordini religiosi da parte del Regno di Napoli, sotto Gioacchino Murat. I lavori si svolsero tra il 1818 e il 1825 e diedero vita ad uno splendido edificio, costruito rispettando i criteri cinquecenteschi. Alla grandiosità di Palazzo Scoppa contribuisce anche il superbo loggiato che domina la marina, fatto aggiungere dal barone.
Il fascino della storia, raccontata dai suggestivi scenari del borgo collinare, si mescola con quello dei paesaggi naturalistici marini dell’area costiera di Sant’Andrea Marina, che nel tempo si è sviluppata accogliendo abitazioni e negozi di vario tipo e che risulta particolarmente popolosa nel periodo estivo, per via dei molti turisti che scelgono questi luoghi come meta delle loro vacanze.
Sant'Andrea Apostolo dello Ionio
Angela Rubino
Terre Ioniche
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2016-07-01 03:42:31
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