Gioiosa Ionica
Visita insieme a noi Gioiosa Ionica , ridente cittadina il cui fascino deriva non solo dal suo mare, ma anche dalle testimonianze del suo lontano passato che irrompono eloquenti nella modernità.
Leggi TuttoIl suo nome probabilmente significa “città del sole” ed è situata sulla costa ionica calabrese ad ugual distanza da Reggio Calabria e Catanzaro, a 120 metri sul livello del mare: è Gioiosa Ionica, ridente cittadina il cui fascino deriva non solo dal suo mare, ma anche dalle testimonianze del suo lontano passato che irrompono eloquenti nella modernità.
Le origini di Gioiosa Ionica risalgono con tutta probabilità al periodo in cui le colonie della Magna Grecia furono assoggettate dai romani. A quel tempo essa corrispondeva ad un centro abitato nella valle del Torbido, denominato Mystia (l’odierna Marina di Gioiosa). Dopo essere stata distrutta dai saraceni nel 986, Mystia fu abbandonata e i suoi abitanti si rifugiarono sulle alture circostanti, luoghi dai quali era più facile avvistare i nemici per tempo e difendersi. Qui essi fondarono Mocta Geliosa (in seguito Motta Giojosa) e costruirono due torri di avvistamento. Il piccolo casale fu incluso nel feudo della vicina Grotteria e passò sotto il dominio di potenti casate.
Al periodo aragonese risale la costruzione (o il potenziamento) del possente maniero, che ancora oggi domina l’abitato dall’alto sperone roccioso su cui è ubicato. Nato come struttura difensiva, esso assunse via via funzione residenziale e amministrativa, nel periodo compreso tra il XV e il XVI secolo. Proprio a partire da questo periodo si registrò una forte crescita demografica che portò all’espansione dell’abitato fuori dalle mura cittadine, con la creazione del borgo, abbellito in seguito da numerosi palazzi nobiliari. Accanto al fenomeno della crescita demografica, il borgo conobbe un discreto sviluppo economico, basato soprattutto sulla produzione agricola e su quella della seta. Nel 1863 il centro abitato costiero, denominato Marina di Gioiosa, diveniva una frazione di Gioiosa, per poi ottenere la sua autonomia amministrativa nel 1948.
L’epoca greco-romana rivive oggi grazie ad importanti testimonianze archeologiche tra cui assume particolare interesse il Teatro greco-romano di Marina di Gioiosa, risalente al II secolo, che rappresenta uno degli esempi più significativi del passaggio dallo stile di costruzione greco a quello romano. Scoperto nel 1883, esso fu riportato alla luce nel 1925. Poi, sempre nell’area costiera, c’è il Parco Archeologico del Naniglio, un possente edificio ipogeo di epoca romana imperiale (II – III secolo), formato da tre ambienti contigui che mostrano ancora i segni della loro antica raffinatezza.
Tra le antiche strutture di tipo militare rivestono particolare interesse le suggestive mura di cinta, che fin dal XV secolo racchiudono l’antico centro abitato di Gioiosa. Arricchite da archi e camminamenti di ronda, esse sono servite come punto di appoggio per le fondamenta di molti palazzi in epoche successive. Sicuramente merita un cenno il poderoso castello normanno di Gioiosa, risalente al XIII secolo ed attualmente possedimento dei marchesi Pellicano Barletta, che in tempi recenti sono stati insigniti dell’ambito titolo del Sovrano Ordine di Malta. Il maniero è costituito da due torri, un cortile, un fossato e un edificio attiguo, risalente al XVI secolo, che probabilmente fungeva da residenza per i feudatari.
Il centro storico di Gioiosa Ionica è abbellito anche da numerosi palazzi nobiliari, tra di essi segnaliamo: Palazzo Linares, elegante edificio costruito verso la fine del 1500 per volere dei baroni Linares d’Aragona, che conserva ancora parte della pavimentazione e gli arredi originali; Palazzo Naymo Pellicano Spina risalente con tutta probabilità al XV secolo e ristrutturato nel XVIII. L’edificio che si appoggia per un ampio tratto alla cinta muraria di Gioiosa, è il più grande palazzo privato di tutto il borgo medievale, con i suoi oltre quaranta ambienti, la biblioteca storica e l’archivio privato storico a cui la Sovrintendenza ai beni archivistici ha attribuito interesse nazionale. Ad essi se ne aggiungono altri, tra i quali: il quattrocentesco Palazzo Amaduri e Palazzo Ajossa, costruito nel XVIII secolo.
Anche le chiese sono molto numerose. Tra di esse segnaliamo innanzitutto la Chiesa Matrice dedicata a S. Giovanni Battista. Posta su uno sperone nei pressi del castello, essa è la più antica del borgo ed ha subito nei secoli numerosi rimaneggiamenti. Quello del 1858, con l’aggiunta di una quinta navata, ne ha fatto l’edificio più vasto di tutta le Diocesi. Risale al 1594 la costruzione della Chiesa dell’Annunziata, che fu edificata sulle rovine di una chiesa precedente denominata Santa Maria di Maratà e che oggi, tra i suoi tesori, conserva anche un'importante dipinto.
La Chiesa di San Rocco, dedicata al patrono della cittadina, risale al XVII secolo ed è la protagonista di un evento molto sentito dalla popolazione, che richiama anche l’attenzione di molti turisti: la Festa di San Rocco, con il tradizionale ballo. Il santo viene ricordato tre volte all’anno: il 27 gennaio, in occasione del suo miracolo, il 16 agosto senza la processione e l’ultima domenica di agosto con una grande festa. In quest’ultima occasione, i festeggiamenti assumono caratteristiche uniche. Infatti, le celebrazioni liturgiche sono accompagnate dal tradizionale ed originale ballo di San Rocco, condotto al ritmo incessante di tamburi, carcasse, organetti e tamburelli che riesce a coinvolgere tutta la cittadinanza e i numerosi visitatori da mattina fino a sera, quando è prevista la fine della grande processione in onore del Santo.
Molto suggestive sono anche le celebrazioni liturgiche in occasione della Settimana Santa, che culminano nella Domenica di Pasqua, con la tradizionale “Cunfruntata”, che consiste nell’emozionante incontro tra la statua di Gesù risorto e Maria. L’incontro avviene di corsa e durante il tragitto, la Madonna si spoglia degli abiti di lutto per indossare un bellissimo abito bianco. Si tratta di una rappresentazione messa in scena anche in altre località calabresi, che conserva ovunque un fascino immutato.
Un altro evento tipico di Gioiosa Ionica è la “Sagra del Pezzo Duro”. Questa volta non parliamo di una manifestazione religiosa, ma di gastronomia. Il “Pezzo duro” infatti è una varietà di gelato e la sagra, che si svolge nel mese di agosto, attira ogni anno migliaia di golosi. Il “Pezzo duro” esiste anche nella versione semifreddo, con l’aggiunta di pan di spagna e in entrambi i casi, viene consumato al momento oppure acquistato in porzioni più grandi e consumato a casa, insieme alla famiglia.
Gioiosa Ionica
Angela Rubino
Terre Ioniche
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